Concerto di Musica Sacra
Giuseppe Ottavio Pitoni (1657 – 1743):
Messa Benedetto PP. XIII a 16 voci (1724)
In una ricostruzione liturgica nel settecento a Roma
Prima esecuzione in tempi moderni
Martedì 23 settembre 2025 ore 20:00
Roma, Basilica di San Lorenzo in Damaso
Giuseppe Ottavio Pitoni è stato uno dei più famosi compositori di musica sacra e uno dei maestri di cappella più contesi e ammirati dell’antico Stato Pontificio. La sua opera compositiva è colossale: più di duecento Messe, ottocento Salmi per il Vespro, duecento fra Introiti e Graduali, duecentocinquanta Inni, circa 200 Magnificat, oltre a Litanie, Lamentazioni, Responsori ed altre composizioni ad uso delle festività di tutto l’anno liturgico. Una infaticabile attività compositiva, strettamente legata all’impegno di ricercatore, teorico e didatta. La sontuosa Guida armonica, la più ampia trattazione sulla teoria degli stili musicali - 41 volumi, per un totale di 26.000 pagine, oggi conservata manoscritta presso la Biblioteca Apostolica Vaticana - non è solo un’opera enciclopedica unica, ma anche un mezzo per comprendere quanto l’attività compositiva del ‘Maestro dei Maestri, sia profondamente radicata nelle forme antiche e alla tradizione contrappuntistica. In questa straordinaria attività compositiva la produzione policorale ha un posto rilevante. Il senso “prospettico” della polifonia rinascimentale è amplificato da organici multipli ed esaltato dal continuo movimento dei complessi vocali-strumentali nello spazio esecutivo. Delle otto messe policorali a 16 voci conosciute, la messa ‘Benedetto Pp XIII’ a 16 voci e organo è l’ultima dell’autore reatino: venne eseguita per la prima volta il 24 settembre 1724 in occasione dell’ingresso ufficiale di Papa Orsini nella Basilica di San Pietro. La messa alterna movimenti lenti, dagli arditi passaggi armonici, a movimenti veloci, con alterne sezioni con effetti dialoganti dei cori e movimenti contrappuntistici a 16 voci.
Di particolare efficacia sono le fasi finali del Gloria e del Credo: il reiterato uso di figurazioni minute di sedicesimi, tipiche del virtuosismo canoro del canto da camera e del cantar di gorgia, poco inclini alle voci piene con moltitudine di cantanti, testimonia oramai una compenetrazione dei generi nella convinzione che “...non si può esercitar bene la moderna Musica, senza qualche capacità delle vere Regole Antiche’ e che la ricchezza della composizione va raggiunta con ‘differenti stili, sì che, se ognuno dovesse attendere ad un’ solo stile, e ad una sola scuola, la Musica si ridurrebbe povera, e senza varietà di stili, oltre che sarebbe mendica di invenzioni,con discapito della dilettazione, fine principale della Musica”. La liturgia ripete e ritualizza continuamente il vero miracolo del barocco: rendere compatibili differenze tra passato e presente e quelle inevitabili della vita contemporanea: tutto può essere utile alla salvezza del mondo. La messa viene presentata nella scansione liturgico-musicale, alternando le parti dell’Ordinarium Missae, costituito dalla messa ‘Benedetto XIII’, a mottetti dell’autore e brani strumentali di musicisti attivi a San Pietro fra il XVII e il XVIII secolo. Solo la ‘Sonata in risposta’ varca i confini dello stato Pontificio ma, nel presente programma, è particolarmente adatta per interpretare efficacemente gli effetti antifonici della policoralità.












